venerdì 21 settembre 2007

Io veramente non ho paura

"Io non ho paura", adattato da Gabriele Salvatores dal romanzo di Niccolò Ammaniti è un film vibrante, emozionante. Seguiamo Miche' attraverso pochi ma intensi giorni della sua infanzia al sole tra i campi che potremmo identificare come pugliesi, magari calabresi. Traspare comunque un panorama della campagna del Mezzogiorno di trent'anni fa : il film, vera opera poetica, accosta la dolcezza alla violenza, i giochi dei bambini alle loro sfide crudeli, la comicità al dramma, la luce all'ombra. L'ombra nella quale incontrerà il suo gemello biondo, Filippo Carducci, rapito e sequestrato, vittima alla fine della povertà del Mezzogiorno.
Salvatores firma con "Io non ho paura" un'opera d'arte stilistica. Contrastano continuamente la bellezza e la peggiore crudeltà attraverso un susseguirsi di immagini, di suoni, in contraddizione le une con gli altri, ma che convergono tutti verso la fine drammatica. Quando si è riaccesa la luce mi sono chiesta se fosse morto. Ma alla fine non importa. Importa che un padre ha sparato al suo guaglioncello perché le sue condizioni di vita, magari la salvaguardia stessa della sua famiglia lo hanno spinto a rapire, a maltrattare un coetaneo di suo figlio. Ma dove si fermano i legami del sangue in quella realtà ?

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